COS’È IL BLU DI METILENE?

Alla fine dell’800, il prosperare dell’industria tessile diede grande impulso alla ricerca di coloranti: nel 1876 venne dunque sintetizzato il blu di metilene, impiegato nella colorazione del cotone.
Sebbene non si fosse dimostrato molto adatto per l’industria di riferimento iniziale, scienziati dell’epoca quali Robert Koch e Paul Ehrlich compresero che era in grado di colorare ed inattivare selettivamente diverse specie microbiche.

In seguito a questa scoperta, si pensò di utilizzare MB per curare le malattie tropicali, e nel 1891 Ehrlich ne dimostrò l’efficacia nel trattamento della malaria.

Così, MB è stato il primo composto sintetico nella storia della medicina a essere utilizzato come antisettico, molto tempo prima dei sulfamidici e della penicillina.

È inoltre il capostipite delle fenotiazine, sostanze ottenute modificando la molecola di MB e impiegate inizialmente come insetticidi ed antiparassitari, e sucessivamente come farmaci antipsicotici, i primi in assoluto per il trattamento della schizofrenia.

Dal punto di vista tossicologico, MB ha un livello di sicurezza invidiabile: somministrato nelle dosi raccomandate risulta pressoché privo di effetti collaterali.

Il blu di Metilene risulta così una molecola affascinante per la sua molteplicità di impieghi:

  1. Trattamento di prima scelta della metaemoglobinemia, malattia potenzialmente letale che può essere congenita oppure acquisita in seguito ad ingestione di farmaci o sostanze chimiche, di acqua di pozzo ricca di nitrati, oppure a ingestione di cianuro.
    Trattasi di sostanze che ossidano l’emoglobina contenuta nei globuli rossi, impedendole di legare l’ossigeno da trasportare ai tessuti (metaemoglobina): MB può ripristinarne la funzionalità.
  2. Attività antisettica, notevolmente potenziata dalla luce: per questa proprietà viene addizionato al plasma per trasfusioni ed esposto ai raggi UV per uccidere eventuali virus contaminanti.
  3. Impiego con successo per via venosa nello shock settico e vasoplegico.
  4. Trattamento della malaria nei casi resistenti ad altri trattamenti.
  5. Ulteriori frontiere di impiego: malattia di Alzheimer, Psicosi, Neuroprotezione, Prurito ribelle.