COME FUNZIONA LA PUBBLICAZIONE DI UN ARTICOLO SU UNA RIVISTA SCIENTIFICA?
COME FUNZIONA LA PUBBLICAZIONE DI UN ARTICOLO SU UNA RIVISTA SCIENTIFICA?
Il contributo di seguito è presentato per spiegare il processo che porta alla pubblicazione di un articolo su una rivista scientifica.
Le testate, soprattutto quelle più riconosciute nella comunità scientifica, ne esaminano la validità sottoponendolo all’analisi di due esperti in materia (la c.d. Peer Review).
Previo studio, questi emettono la loro “sentenza”: respinto oppure accettato. Tertium non datur.
Nella maggior parte dei casi, possono essere richieste modifiche o approfondimenti, prima della definitiva accettazione.
La pubblicazione Peer Reviewed su una rivista scientifica, di conseguenza, indica che l’articolo ha passato il filtro della plausibilità dei suoi contenuti.
Insieme all’articolo, alleghiamo il commento di uno dei Reviewer.
Commento del Reviewer.
Questa breve “Lettera all’Editore” di Giulio e Giuseppe Scigliano descrive il potenziale ruolo dei radicali liberi nel mediare la tempesta citochinica presente nella polmonite da Covid-19.
Il ruolo dei radicali liberi nell’esacerbare l’infiammazione riscontrata nella polmonite da Covid-19 merita seria considerazione.
Esistono importanti ricerche sul ruolo dei radicali liberi nelle infezioni da SARS (Tse 2004), nelle infezioni da RSV (Wang, 2018) e nelle polmoniti virali in generale (Khomich, 2018), comprese le modifiche all’equilibrio delle reazioni di ossido-riduzione indotte da vari virus respiratori […].
Quindi, ci sono buone ragioni per ipotizzare il coinvolgimento dei radicali liberi nella polmonite da COVID-19 e il potenziale della terapia antiossidante. Nelle attuali circostanze questo documento merita sicuramente una rapida pubblicazione.
Nella loro lettera Scigliano e Scigliano sottolineano il potenziale utilizzo del blu di metilene a basse dosi come terapia antiossidante […]. Se gli autori lo desiderano, questa breve lettera all’Editore potrebbe essere espansa in un documento di ipotesi completo. Per consentirne una rapida diffusione, gli autori potrebbero prendere in considerazione la possibilità di inviare questa lettera alla piattaforma internazionale del registro degli studi clinici dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO ICTRP). Potrebbe incoraggiare i medici in prima linea a provare gli antiossidanti in piccole serie di casi.